26 luglio 2008

Betile:quanto è credibile il Mauro Pili "castigatore dei copioni"?


Cagliari, 26 luglio 2008
Registriamo in questi giorni uno straordinario scoop realizzato da
Mauro Pili: grazie a un'indagine attenta e implacabile, l'on.
detective ha infatti scoperto che Zaha Hadid, vincitrice del Pritzker
Architecture Prize, del Blueprint Award-Architect of the Year, del
WIRED Rave Award, del RIBA Worldwide Award, membro della Royal Academy
of Arts di Londra, si esprime attraverso un suo peculiare linguaggio
progettuale. Pili lo ha dimostrato in modo definitivo e inconfutabile,
scaricando da Internet ben otto fotografie in cui si vede che in
diverse architetture della Hadid compaiono quelle che lui stesso ha
acutamente definito "…le solite sinuosità, le curve più o meno
azzardate, gli spazi più meno inutili".
La rivelazione è sicuramente sconvolgente; e tuttavia, se Mauro Pili
oltre a Google frequentasse anche qualche testo divulgativo di storia
dell'arte o dell'architettura, saprebbe che esiste una relazione
stretta tra l'idea di un'architettura, e il linguaggio che si adotta
per realizzarla.
Ciò che differenzia l'architettura dall'edilizia comune è infatti
proprio questa valenza linguistica: l'architettura è un sistema di
simboli che, per mezzo dei significati delle singole parti componenti
e delle regole grammaticali utilizzate per combinarle, si articola in
frasi, periodi, discorsi, identificabili in materiali, elementi
costruttivi e strutture.
Oggi come nel passato, la ricerca progettuale di ciascun architetto si
è sempre concretizzata nel tentativo di costruire un linguaggio
architettonico capace di rendere riconoscibile e leggibile ogni sua
singola opera.
Se l'on. Pili avesse una vaga consapevolezza di tutto ciò, troverebbe
del tutto logico che le diverse opere di uno stesso progettista
contengano elementi comuni e riconoscibili, che le distinguono da
opere di altri architetti che "parlano" linguaggi differenti.
L'on. Pili accetti un suggerimento: allarghi un poco lo spettro delle
sue ricerche su Internet, e scoprirà che dopo la Hadid potrà
smascherare figure del calibro di Frank Gehry, Richard Rogers, Tadao
Ando, Le Corbusier, Filippo Brunelleschi, Francesco Borromini, Andrea
Palladio e tantissimi altri architetti che in tutte le epoche storiche
hanno "copiato" se stessi.
Sarebbe facile continuare a ironizzare su questo Mauro Pili in
versione "castigatore dei copioni" rilevando che almeno architetti
come la Hadid citano se stessi, mentre Pili salì alla ribalta delle
cronache per aver copiato e fotocopiato maldestramente i programmi di
Formigoni.
Ma forse non c'è granché da scherzare su questa ridicola "denuncia",
priva di qualunque fondamento e a dir poco sgangherata culturalmente.
Infatti l'iniziativa rivela che, pur di colpire i suoi concorrenti
nella corsa alla Presidenza della Regione (Renato Soru e Emilio
Floris), Pili è capace di tentare di affondare un importante progetto
di riscatto del quartiere di Sant'Elia e quindi dell'intera città di
Cagliari, con un cinismo politico inaccettabile.

Roberto Murru
Coordinamento Regionale
PD Sardegna

Marco Espa
Consigliere Regionale della Sardegna
e del Comune di Cagliari
PD - Partito Democratico

3 commenti:

Anonimo ha detto...

personalmente il progetto del Betile non dispiace
lo trovo bellisimo
ma è altrettanto vero che sarebbe un schiaffo per chi vive in quelle case casermone di san'elia
sarebbe il caso ,prima, di riqualificare il quartiere
profondamente e solo dopo
pensare al museo
so che in questi mesi si sta facendo qualcosa
ma lo vedo come un contentino in vista delle elezioni 2009
ah i politici
tutti uguali?
alla fin fine, sembrerebbe proprio cosi...

saluti

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Paolo, e anche se il sig. Serra non ci cerede son un ormai ex elettore di Forza Italia.. Vi prego, salvate il Betile, e impedite che certi provinciali impediscano la realizazzione di questa meraviglia..Il Betile è una speranza per Cagliari e bisogna farlo.. Qui non si tratta ne di destra ne di sinistra, ma del futuro della città.. se è necessario scendere in piazza o raccogliere firme facciamolo, ma dobbiamo salvare il Betile.

Unknown ha detto...

Certo che avete delle belle pretese dal copione più famoso d'Italia!
Sapete che non sa scrivere un programma per esprimere le sue idee (questo vorrà forse dire che non ha idee?) e voi vi aspettate che abbia cognizione di cosa sia l'architettura?
Che inguaribili ottimisti!
Marcella