3 agosto 2008

Matti si, ma non da legare.

Sono andato a visitare con Prof. Gessa e Nazareno Pacifico il reparto psichiatrico dell'ospedale Is Mirrionis di Cagliari.
Ecco la cronaca di Cinzia Isola da l'Altravoce
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Matti si, ma non da legare. Per la psichiatrie si aprono nuove frontiere di cura: con un drastico calo delle cosi dette “contenzioni”. Controtendenza certamente agevolata da un incremento del personale impegnato in uno, che a ragione, può essere considerato tra i dipartimenti più pericolosi per medici e infermieri. Eppure al SS Trinità, finito nell'occhio del ciclone dopo le ultime denunce del centrodestra (cose da pazzi: tipo sesso consumato all'interno di un reparto promiscuo), negli ultimi anni le cose sembrano essere notevolmente migliorate: nella struttura e nella cura dei pazienti.

A questo proposito, qualche dato può aiutare meglio a comprendere la portata dell'inversione di tendenza. Nel 2006 sono state 89 le persone costrette fisicamente all'immobilità, per 213 “contenimenti” complessivi. Nel 2007 si è scesi a 66 pazienti legati, per un totale di 115 interventi. Nel primo semestre del 2008 le persone contenute sono state appena 16, per 21 trattamenti complessivi. Un calo drastico, frutto come si è detto di un nuovo approccio alla cura, ma soprattutto e grazie ad un sostanziale incremento del personale: Tra infermieri e medici i professionisti impegnati a Is Mirrionis attualmente sono 50 (+2).

Secondo quanto stabilito dal Dipartimento di salute mentale, diretto dalla dottoressa Giovanna Del Giudice, anche durante i periodi caldi delle ferie, ogni turno è coperto da cinque unità di personale. Certo, i problemi non mancano. E nonostante tra il 2007 e il 2008 il numero dei ricoveri è diminuito, capita non di rado che il numero dei posti letto disponibili venga superato dal numero dei pazienti bisognosi di cure: Ieri mattina i degenti erano presenti nella struttura erano 25, più due in osservazione.

Una piccola delegazione del centrosinistra, tutta facente capo al Partito democratico del consiglio regionale, ha effettuato un piccolo sopralluogo per prendere visione della situazione attuale e per un confronto con medici e infermieri. Gianluigi Gessa, Nazareno Pacifico (presidente della commissione sanità) e Marco Espa si sono recati al SS Trinità di buon mattino per toccare con mano le reali condizioni del reparto: una situazione tranquilla dal punto di vista patologico, lavori in corso per l'ampliamento del centro e un piccolo incontro per fare il punto della situazione.

«Mi auguro che la delegazione, la prossima volta, sia più numerosa» ha detto Giovanna Del Giudice. Lanciando un appello accorato alle istituzioni: «Continuate a seguirci e non lasciateci soli: a volte mi sono sentita molto sola». Ricordando, tra le altre cose che nel reparto sono tutti impegnati in un grande sforzo in termini di intensità e professionalità. «Siamo qui per verificare lo stato attuale e per vedere se si può fare di più», ha confermato Nazareno Pacifico. E mentre il professor Gessa si è limitato per lo più ad ascoltare o a qualche riflessione medica e ironica sull'incidenza dei farmaci nell'attività sessuale dei pazienti, Marco Espa ha focalizzato la sua attenzione sul drastico calo delle contenzioni: «Si tratta soprattutto del riconoscimento e del rispetto dei diritti umani».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti dirò che ogni anno,purtroppo, con una certa regolarità per via di un parente ci troviamo a dover visitare questo reparto. Noi abbiamo sempre apprezzato l'efficenza e la serietà dei medici e soprattutto i rapporti che loro hanno con i parenti.
Un saluto e un bacio a Chiara
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