15 agosto 2009

Marco Espa «Le gabbie salariali sono un'assurdità, serve la ribellione»

dall'Unione Sarda 13 agosto
Politici sardi compatti: una proposta che spaccherebbe l'Italia
Il fronte politico sardo si muove compatto contro la proposta avanzata dalla Lega sui redditi collegati alle realtà regionali.
Berlusconi frena, ma la Lega rilancia («le retribuzioni vanno collegate al potere d'acquisto nelle diverse realtà») e le gabbie salariali accendono il dibattito anche in Sardegna. Si alza un muro bipartisan davanti all'offensiva del Carroccio «perché l'Isola subirebbe svantaggi pericolosissimi». Il senatore del Pdl Mariano Delogu evita l'affondo diretto ma la cautela va in una direzione precisa: «Qualunque soluzione si trovi, certo è che non si può immaginare un Italia dove chi lavora di là guadagni più di chi lavora di qua». L'argomento lavoro e costo della vita «è anche assai complicato» e le statistiche «vanno interpretate con un'attenzione particolare».
«SERVE LA RIBELLIONE» Dal Pd, Marco Espa parla di «sudditanza» da parte delle forze alleate della Lega «che deve finire al più presto». Il consigliere regionale chiede la «ribellione» dei rappresentanti del centrodestra «che parta dalla Sardegna», perché poi «saranno loro a dover rendere conto delle gabbie salariali ai lavoratori». Il giudizio sull'iniziativa del Carroccio è categorico: «È una vergogna assurda, i problemi economici non si risolvono in questo modo».
PROBLEMA LAVORO Per il consigliere regionale della Sinistra Massimo Zedda «i problemi del Paese non sono certo le gabbie salariali». Prima «c'è il precariato dilagante, c'è la mancanza di certezza sul lavoro. Tantissimi italiani, e soprattutto tantissimi sardi, hanno difficoltà a finire il mese» E la Lega avrebbe pronto «il passo successivo» per portare avanti il proprio disegno: «Si perderebbe la contrattazione collettiva, con i lavoratori sempre meno tutelati, sia economicamente che sul fronte della sicurezza». D'altronde, «il disegno del Carroccio è chiarissimo: la creazione di un solco sempre più ampio tra Nord e Sud».
VERTENZE DIMENTICATE Paolo Fadda, deputato del Pd, ha una sua idea sulle gabbie salariali: «È una provocazione della Lega. Vuole bloccare l'attenzione che il Governo sta rivolgendo verso il Sud». Ma il Carroccio «sottovaluta il livello di guardia raggiunto dal Mezzogiorno e i problemi di ordine sociale che scoppieranno in autunno». Il parlamentare del centrosinistra si sofferma poi su un particolare «che già dice tanto della disparità di trattamento» tra Nord e Sud: «La stampa nazionale ha seguito passo passo la vertenza Innse di Milano», mentre «il dramma della chimica e delle altre fabbriche sarde passa quasi inosservato a livello nazionale». Anche il coordinatore regionale dei Riformatori Michele Cossa sceglie la stessa linea: «Il risalto dato alle vicende dell'azienda milanese è notevolissimo. E c'erano in gioco soltanto quarantanove posti di lavoro». In Sardegna «le storie di questo tipo sono all'ordine del giorno ma Oltretirreno interessa poco». L'esempio: «Ora c'è il dramma Ineos film, con cento posti di lavoro in bilico. Chi ne parla?». Il consigliere regionale del centrodestra non nasconde la sua preoccupazione sulle gabbie salariali: «Non credo che quella della Lega sia soltanto una battuta». La realtà è che «ci troviamo davanti a una proposta assurda che provocherebbe danni gravissimi alla realtà più deboli come la Sardegna».

«UN'ASSURDITÀ» Il presidente della commissione Lavoro del Consiglio regionale Nicola Rassu (Pdl) parla di «assurdità», di «boutade estiva», che non può andare da nessuna parte: «Dal punto di vista sociale ci troveremmo davanti a un provvedimento di chiaro stampo razzistico», mentre «sotto il profilo economico non si trarrebbe alcun genere di vantaggio». Secondo il rappresentante del centrodestra «una strada di questo tipo spaccherebbe l'Italia in due una volta per tutte».
(g.z.)

13/08/2009

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