28 gennaio 2010

Convocazione Consiglio Regionale lunedì 1° febbraio 2010, Primo punto Mozione contro i tagli di 1000 euro L. 162

Consiglio Regionale della Sardegna

Servizio Assemblea 

Come già annunciato dal Presidente nella seduta pomeridiana del 27 gennaio 2010, si conferma che:

 

PROT. 1218. IL CONSIGLIO REGIONALE È CONVOCATO, IN SEDUTA STATUTARIA, IL LUNEDI 1° FEBBRAIO 2010 ALLE ORE 10 COL SEGUENTE ORDINE DEL GIORNO diretta video internet su http://www.consregsardegna.it/diretta_video.asp

MOZ. N. 33 (ESPA E PIÙ) sui tagli effettuati ai progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998, leggi sotto;

MOZ. N. 17 (SALIS E PIÙ) sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo;

MOZ. N. 34 (MULA E PIÙ) sulla emergenza idrico sanitaria del Rio Cedrino e dei comuni della bassa Baronia;

MOZ. N. 24 (PORCU E PIÙ) sull'aumento di richieste alle amministrazioni competenti di parchi eolici nel territorio della Sardegna e sulla necessità di legare il rilascio delle autorizzazioni alle effettive esigenze energetiche della Sardegna e alla compatibilità con una attenta salvaguardia dei valori ambientali, naturalistici e storico-culturali del territorio sardo.

 

I LAVORI PROSEGUIRANNO NEL POMERIGGIO, MEDESIMO ORDINE DEL GIORNO, E MARTEDÌ 2 FEBBRAIO ALLE ORE 16.30 CON IL SEGUENTE ORDINE DEL GIORNO:

 

DICHIARAZIONI del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento consiliare, in attuazione dell'ordine del giorno n. 19 (BRUNO - DIANA Mario - DIANA Giampaolo - MILIA - VARGIU - SANNA Giacomo - FLORIS Mario - SALIS - URAS sulla crisi occupazionale e industriale della Sardegna), sullo stato dell'apparato produttivo industriale sardo e sul suo progressivo indebolimento, sulla natura, intensità e prospettiva delle vertenze in atto, nei diversi poli industriali e nei diversi stabilimenti, nonché sulle necessarie misure di sostegno e sviluppo, comunitario, nazionale e regionale, finalizzate alla difesa della produzione e del lavoro industriale

 

QUALORA NON ESAURITO L'ORDINE DEL GIORNO, I LAVORI PROSEGUIRANNO NEI GIORNI SUCCESSIVI.

 

CAGLIARI, 28 GENNAIO 2010

CLAUDIA LOMBARDO

PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA

N. 33

MOZIONE ESPA - BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sui tagli effettuati ai progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il 16 dicembre scorso è stata approvata la delibera della Giunta regionale n. 55/33 sui piani di sostegno personalizzati di cui alla legge n. 162 del 1998 nella quale si evidenzia la decisione, visto l'aumento degli utenti aventi diritto, di operare un taglio di euro 1.000 su ogni progetto personalizzato rispetto al livello di finanziamento degli anni precedenti;

CONSIDERATO che:

-       conseguentemente a questa decisione i tagli ai finanziamenti dei piani personalizzati raggiungono anche il 66,6 per cento rispetto ai contributi erogati nell'anno 2009; tutti i 28.351 piani approvati avranno una decurtazione, e tra questi ben 11.000 piani avranno una riduzione del finanziamento del 33 per cento, 6.000 piani avranno il taglio di circa il 44 per cento e circa 1.000 il taglio del 50 per cento o più;

-       le persone che hanno avuto il finanziamento ridotto nei casi più gravi sono a rischio di istituzionalizzazione, ovvero le famiglie con meno ore di assistenza potrebbero rivolgersi alle strutture residenziali che costano alle casse pubbliche da 4 a 10 volte rispetto ad un progetto personalizzato ai sensi della legge n. 162 del 1998 (che come è noto è incompatibile con qualsiasi forma di residenzialità);

RILEVATO che:

-       l'attuazione della legge n. 162 del 1998 in Sardegna è un'esperienza positiva ed innovativa, perchè prevede la coprogettazione di piani personalizzati di sostegno tra persone con disabilità e loro famiglie e le istituzioni, prevede la possibilità della scelta degli operatori professionali da parte dei diretti interessati;

-       la stessa esperienza sarda è ormai diventata una buona pratica di eccellenza nazionale e internazionale, come dimostrano gli studi e le recenti pubblicazioni, il "modello sardo" è stato indicato tra le buone prassi (sono state scelte solo 5 in tutta Italia), nel Rapporto di monitoraggio del Piano d'azione nazionale per l'inclusione sociale 2003-2005 a cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e come buona pratica di "welfare plurale sociale" è stato oggetto di ricerca da parte dell'Osservatorio nazionale ministeriale sulla famiglia, che ha pubblicato il libro, editrice F. Angeli, "BP Buone pratiche e servizi innovativi per la famiglia"; ancora è stata oggetto di seminari e ricerche all'Università degli studi di Milano, Facoltà di scienze politiche; considerata buona prassi a Berlino nel giugno 2007, alla 15° Conferenza europea dei servizi sociali organizzata da dall'European social network in cooperazione con l'Unione europea; è stata oggetto di menzione dall'Agenzia del Governo italiano per le Onlus che ha pubblicato un approfondito studio nella propria rivista "Aretè" classificandola come prassi di eccellenza (n. 2/2009);

CONSIDERATO che:

-       per quanto sopra descritto, consapevoli dei traguardi ottenuti grazie anche ai finanziamenti stanziati sino ad oggi, la Regione Sardegna ha contribuito realmente a garantire una migliore qualità della vita alle persone con disabilità e alle loro famiglie e dato risposte adeguate a misura delle persone con disabilità, specie a quelle in situazione di gravità, con il sostegno dato in continuità a percorsi di vita di vera inclusione sociale, compresi quelli per la "vita indipendente", attivando un processo di sussidiarietà che renda i finanziamenti erogati non mera assistenza ma una vero e proprio investimento in quanto vengono rese disponibili risorse umane ed economiche aggiuntive da parte delle famiglie;

-       per la prima volta in dieci anni la Giunta regionale ha introdotto criteri di attribuzione dei finanziamenti a posteriori, cioè riducendo i contributi solo dopo che gli enti locali, le persone con disabilità e le famiglie avevano già avuto indicazioni predeterminate sui finanziamenti da assegnare, creando grande sconcerto nei beneficiari ma anche presso tutte le strutture dei servizi socio assistenziali dei comuni sardi, che avevano già quantificato i contributi assegnati a ogni singolo progetto, in base al punteggio ottenuto e dunque in base alla gravità della persona e della situazione familiare;

-       per quanto evidenziato sopra sono necessarie più risorse da mettere in campo nel 2010 perché i tagli della spesa sociale non incidano proprio sui piani per i bambini e ragazzi per i giovani e le persone con handicap grave, alle loro famiglie che devono gran parte della loro qualità di vita alla legge n. 162 del 1998;

CONSIDERATA la mobilitazione degli enti locali che, attraverso mozioni e ordini del giorno, invitano la Regione a reintegrare i fondi necessari per il mantenimento del livello dei contributi erogati negli anni precedenti;

CONSIDERATO che il taglio crea un grave danno anche per i Comuni, l'istituzione più vicina al cittadino che deve dare adeguate risposte alle esigenze legittime della propria comunità e in particolare delle persone più deboli e verso i quali le famiglie non potranno che richiedere assistenza suppletiva creando profonda instabilità a livello locale nella rete dei servizi alla persona e nel sistema di sicurezza sociale;

RILEVATO inoltre, che:

-       per 21.000 famiglie sarde si calcola, rispetto agli anni precedenti, una diminuzione di circa 3 milioni, complessivamente, in ore di assistenza, creando difficoltà reali per gli operatori professionali che sono impegnati nei compiti di cura ed educativi (si valuta intorno a 14.000 operatori, dei quali migliaia, grazie alla legge n. 162 del 1998, "usciti" dal lavoro nero spesso piaga dei servizi alla persona e che ora contribuiscono invece alla fiscalità generale come tutti i lavoratori);

-       le fasce degli importi di finanziamento per i singoli progetti sono bloccati dal 2005, mentre nel frattempo c'è stato l'aumento dei costi orari del personale (tabelle INPS e contratti collettivi di lavoro) che hanno di fatto già eroso la quantità dei servizi a disposizione di ogni singola persona con disabilità grave,

impegna la Giunta regionale

1)        a salvaguardare il livello essenziale di assistenza sociale, raggiunto in 10 anni di ottima applicazione della legge, per i 28.321 sardi in situazione di handicap grave aventi diritto ai finanziamenti dei progetti personalizzati e coprogettati tra istituzioni locali, famiglie e persone con disabilità della legge n. 162 del 1998 di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 55/33 del 16 dicembre 2009 attraverso il reintegro del taglio di euro 1.000 per ciascun progetto;

2)        a proporre nel DL n. 78 (Disposizioni nei vari settori di intervento - collegato alla manovre economica finanziaria 2010) uno stanziamento di risorse integrative adeguate al raggiungimento dello scopo di cui al punto 1) almeno pari a euro 28.321.000;

3)        in previsione degli stanziamenti per l'anno 2011, ad attivare un percorso di studio, verifica e monitoraggio sull'applicazione della legge, per poter non solo creare un efficiente sistema di controllo atto a colpire eventuali abusi (compresa la verifica dei criteri del sistema di certificazione da parte delle commissioni che attestano l'handicap grave e i ritardi nell'erogazione dei rimborsi che ancora persistono da parte di alcuni comuni), ma anche a valorizzare i progetti di qualità, tra cui i progetti di vita indipendente, le buone prassi fino ad ora attuate, ottimizzando e rendendo sempre più efficienti gli interventi, con priorità per i nuclei familiari con più componenti disabili e per le persone in situazione di gravità estrema, attraverso la collaborazione attiva della Commissione consultiva prevista dalla legge n. 162 del 1998 articolo 1 comma b) composta, oltrechè dai rappresentanti degli enti locali, anche dalle associazioni delle persone con disabilità e loro familiari, per continuare il processo virtuoso della spinta dal basso del sapere sociale dei diretti interessati e delle loro famiglie;

4)        a verificare la possibilità di rendere i progetti personalizzati almeno biennali, con una programmazione che dia tranquillità alle persone con disabilità grave e alle famiglie affinché non debbano essere sottoposte a trafile burocratiche impegnative ogni anno.

Cagliari, 13 gennaio 2010

f.to    Espa, Bruno, Uras, Salis, Agus, Barracciu, Ben Amara, Caria, Daniele Secondo Cocco, Pietro Cocco, Cucca, Cuccu, Giampaolo Diana, Lotto, Manca, Mariani, Marco Meloni, Valerio Meloni, Moriconi, Porcu, Sabatini, Gian Valerio Sanna, Sechi, Antonio Solinas, Soru, Massimo Zedda, Zuncheddu

 

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