5 novembre 2010

Comune Cagliari - Assistenza ai disabili, bandi contestati Pd: «Qualità bassa»

Unione Sarda del 4 novembre 2010

Su due gare bandite dal Comune, una per l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare (da 2 milioni di euro), una per l'assistenza ai «disabili» e ai «sofferenti mentali» (da 2 milioni e mezzo), si sollevano le critiche del centrosinistra e dei sindacati: «In questi appalti è prevista una qualità insufficiente», dicono i consiglieri del Pd Ninni Depau e Marco Espa. Nell'interrogazione discussa ieri sera in Consiglio comunale si parla anche di «drastica riduzione degli operatori sociosanitari» e verrebbe «privilegiata l'attività di cura dell'ambiente domestico, pure importante, ma non viene valorizzata adeguatamente l'importanza dell'assistenza domiciliare». 
Per questo alla seduta hanno assistito anche i sindacalisti Antonio Rosa (Cisl), Fulvia Murru (Uil), e Roberta Gessa (Cgil), che avverte: «Con il programma previsto dal bando ci sarà una riduzione del 62 per cento degli Oss necessari». La risposta dell'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras, ha puntato su diversi aspetti. «Non riteniamo che i costi previsti nei bandi possano incentivare licenziamenti o declassamenti», ovvero le preoccupazioni principali di consiglieri e rappresentanti dei lavoratori. 
E sulla mancanza di servizi integrativi (come la preparazione dei pasti), la dirigente Ada Lai è chiara: «Si tratta di servizi che verranno pagati dalle persone assistite e si rifletteranno in maggiori guadagni per le ditte che sapranno sfruttare le proprie capacità imprenditoriali».

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il testo integrale dell'interrogazione

Interrogazione urgente
sui bandi di gara per la concessione del servizio di assistenza ad anziani e disabili


Premesso che

Il 16 settembre scorso è stato bandito dal Comune di Cagliari - con scadenza 11 ottobre - un bando per la concessione per due anni del servizio di assistenza domiciliare in favore di persone anziane (importo complessivo 2.088.377 eventualmente rinnovabili per altri due anni;

nella stessa data è stato bandito da comune un bando per la concessione per due anni del servizio di assistenza domiciliare in favore di disabili fisici, psicofisici e sofferenti mentali adulti (importo complessivo 2.491.816 eventualmente rinnovabili per altri due anni.

Considerato che

nei 2 appalti è prevista una qualità del servizio insufficiente per quanto riguarda il mantenimento delle autonomie di base degli utenti, della loro partecipazione ai percorsi di recupero od assistenza di alto profilo, mentre vengono privilegiate attività come la cura dell’ambiente domestico (pure importante), ma non sufficiente a garantire una qualità della vita auspicabile.

i bandi prevedono la drastica riduzione di Operatori Socio Sanitari, con conseguente riduzione della qualità dei servizi offerti alle cittadine e ai cittadini disabili (fisici psicofisici e sofferenti mentali), e anziani.
Nei bandi sono riscontrabili diverse criticità già evidenziate da associazioni e sindacati, e in particolare:
- è prevista l’impostazione di attività assistenziali che non trovano alcun riscontro nella effettiva attività prevista.
- sono previste premialità per la messa a disposizione dei mezzi di trasporto privati delle operatrici, che, in assenza di specifiche soluzioni di tutela, mal si conciliano con l’esigenza di sicurezza per gli utenti e per le operatrici;
- Viene eluso il riconoscimento del tempo di spostamento tra utenti come tempo di lavoro delle operatrici.
- Viene svalutata l’attività di coordinamento dei servizi, non riconoscendo i costi connessi alla reperibilità, con ricadute negatività sull’organizzazione dei servizi e indirettamente sulla gestione dei rapporti di lavoro;
- viene privilegiata l’attività di cura dell’ambiente domestico (pure importante), ma non viene valorizzata adeguatamente il vero valore dell'assistenza domiciliare, che nel corso degli anni è diventata un'assistenza di altà qualità, non limitabile alla sistemazione dell'ambiente domestico e che non può essere a discapito dell’attività di sostegno delle autonomie di base degli utenti, della loro partecipazione ai percorsi di recupero domiciliari e del territorio nei quali questi vivono, veri e propri percorsi di assistenza di alto profilo;
Visto che
Sarebbero già stati promossi dei ricorsi al TAR da parte di soggetti interessati in quanto dagli atti di gara emergerebbe che la base d’asta è insufficiente a svolgere le attività previste in capitolato in quanto non verrebbero coperti neppure il semplice costo del lavoro determinato in base ai contratti nazionali di categoria;

considerato che

l'assistenza domiciliare rappresenta un’opzione strategica da valorizzare qualitativamente per le rilevanti implicazioni sociali, sanitarie e affettive nonché di decongestionamento delle strutture pubbliche.


Si chiede al Sindaco e alla giunta


Quali iniziative intendano assumere per effettuare una verifica accurata dei costi previsti nei bandi di gara per evitare che basi d’asta troppo bassi incentivino licenziamenti, declassamenti di mansioni, attività lavorative in nero, con tutte le conseguenze del caso in relazione alla qualità del servizio e alla sicurezza sul lavoro;

Quali iniziative intendano assumere perché l’amministrazione comunale sempre più valorizzi la qualità del servizio di assistenza sociale domiciliare e non solo la mera cura dell’ambiente domestico;

Quali iniziative intendano assumere per evitare che eventuali ricorsi al TAR possano mettere in discussione un servizio essenziale come quello dell’assistenza ai disabili e agli anziani,

Quali iniziative intendano assumere per evitare che un eventuale scarno servizio pubblico possa aprire un mercato informale dove gli utenti siano costretti, se possono permetterselo, a chiedere servizi integrativi necessari, dovendo però farsi carico dell'onere finanziario.

Se non ritengano, qualora l'amministrazione intendesse promuovere l’erogazione di servizi integrativi, che ciò debba essere regolato dal bando stesso, attraverso misure che stabiliscano preventivamente il costo di eventuali servizi accessori, che comunque non possono essere di carattere essenziale e messi a carico delle fascie di popolazione a basso reddito.

Ninni Depau

Marco Espa

Cagliari, 26 Ottobre 2010.

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