21 marzo 2012

Esportare le buone prassi sociosanitarie della Sardegna: da domani Marco Espa alle Università di Milano e Torino e dibattito con il Ministro Balduzzi

Esportare le buone prassi sociosanitarie della Sardegna: da domani Marco Espa alle Università di Milano e Torino e dibattito con il Ministro Balduzzi



In un periodo di crisi, c'è anche una Sardegna virtuosa che esporta modelli di sanità pubblica positivi.

L'on. Marco Espa, componente della commissione Sanità del Consiglio regionale, è stato invitato specificatamente, in qualità di esperto, a spiegare il modello sardo delle politiche socio sanitarie in materia di disabilità a due importanti appuntamenti di rilievo nazionale a Milano e Torino: Senza muri, entriamo tutti e tutte nella storia, a cura dell'Università degli studi di Torino e con la partecipazione del Ministro della Sanità Renato Balduzzi e Disability & Case Manager: corso di perfezionamento avanzato dell'Università Cattolica di Milano.
Nel primo evento, che si terrà a Savigliano (Torino), Marco Espa, il 23 marzo, prenderà parte alla tavola rotonda La sfida dei diritti: tra sostenibilità ed equità insieme al ministro della Salute, Renato Balduzzi, e altri esperti nazionali e internazionali, dando il senso della sostenibilità avanzata anche finanziaria delle prassi elaborate in Sardegna nel campo dei servizi alle persone in situazione più estrema.

Il 22 marzo, invece, l'on. Espa è stato chiamato a tenere una lezione sul "Modello Sardegna" di coprogettazione e integrazione sociale nella terza edizione del corso di formazione post-universitaria della Univerità Cattolica di Milano, i cui contenuti sono definiti dal Centro di Ateneo di Bioetica insieme con la Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico "C. Besta" da anni impegnati nel dare risposta alle esigenze formative nel settore dell'etica, delle politiche per la salute e la disabilità, del disability&case management.

"Non si tratta di un riconoscimento personale, tutt'altro – dichiara Marco Espa – ma è la dimostrazione che le istituzioni sarde sono state in grado, nel tempo, di elaborare modelli e prassi nei servizi alla persona fortemente innovativi e che ora ci vengono "copiati" anche da regioni considerate più evolute. Un patrimonio che va difeso dai tagli, anzi promosso e che appartiene a tutti, istituzioni e cittadini".



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